Un insaziabile e affannoso bisogno di ricerca, un completo cedere al colore, il silenzio della razionalità e l’ascolto dell’inesprimibile mistero che ci circonda, questi alcuni degli ingredienti dell’opera di Matteo Gennaro.

E’ una Memoria Sconosciuta che guida la mano dell’artista e dal colore nascono sorprendenti le forme. Profili di montagne, rocce, acque si mescolano e confondono con figure umane e animali. Immagini che ci riportano in un passato ancestrale, archetipico dove dalla natura incontaminata nasce l’uomo.

La formazione delle immagini avviene contemporaneamente nella mente e sulla tela, creando un meccanismo di rimbalzo continuo tra ciò che è e ciò che vorrei che fosse, tra gli occhi e la mente, ed in mezzo c’è la mano…

 L’opera di Matteo Gennaro si apre sulla creazione: creazione del mondo, vulcanica, umida e solida al tempo stesso; creazione umana, sensuale e impetuosa; creazione come potere della mente di trasformare la materia attraverso la sapienza delle mani.

E’ un fluire inarrestabile che dal caos porta al kosmos. L’ordine raggiunto non diventa comunque approdo statico, ma porta in sé continue potenzialità di nuove creazioni. Così l’opera compiuta appare come tappa non definitiva di un processo creativo vivo perché sempre in fieri.